LEONARDO E IL TERRITORIO - 1473 | MITO, SOGNO, COINCIDENZE o REALTA’

Dal 2 Maggio 2021 | al 31 Agosto 2021

Sala VIII

Un raro disegno di Leonardo da Vinci – eseguito il “Dì di s[an]ta Maria della neve / addj 5 daghossto 1473” – raffigura un vasto territorio palustre che si perde all’orizzonte. Tra due promontori scoscesi, lambiti da un borgo turrito e da una cascata d’acqua, si apre la veduta centrale di una distesa d’acqua, con alberi, cespugli e campi coltivati.

Gli storici dell’arte e i conoscitori della produzione leonardiana amano indicare il disegno semplicemente 8P, sigla che indica il numero d’inventario con cui il paesaggio è custodito al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, proveniente dal Fondo Mediceo Lorenese.

Per questa scena semplice e al tempo stesso complessa ed enigmatica, il mondo dell’arte disquisisce da tempo sulla reale localizzazione, sull’effettivo punto di osservazione del giovane Leonardo e di rappresentazione del paesaggio.

La mostra “Leonardo e il Territorio 1473. Mito, sogno, coincidenze o realtà” presentata al Centro Espositivo Leo-Lev – nella Sala VIII – indaga così le varie posizioni e teorie degli studiosi. 

Alcuni esperti sostengono che il Disegno 1473 raffiguri la Vallata dell’Arno, altri una veduta della Valdinievole da vari punti di rilievo (Montalbano, Montevettolini, Montaccolle, sopra la rocca di Montecatini Alto). Altri specialisti, invece, affermano che il soggetto ritratto sia una veduta umbra, precisamente la Cascata delle Marmore.

Si è sostenuto fino a poco tempo fa che il disegno fosse una mera rappresentazione topografica e rappresentato da un luogo che fungeva da osservatorio e in grande velocità. Recenti indagini dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze hanno sancito che il disegno è stato fatto in più tempi e con diversi inchiostri ed è emerso il valore intellettuale dell’opera quanto di Leonardo ventenne, autore dell’opera nel 1473.

Oreste Ruggiero su invito dell’Istituto Italiano di Cultura a Vienna nel 2015 espose le sue ricerche, pubblicate nel 2009 e 2013, che ponevano la riflessione sull’ipotesi che il disegno contenesse figure nascoste nella sagoma delle rocce e un racconto …

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